I nostri atleti: Riccardo Nuccio

Riccardo Nuccio, torinese classe 1991, è attualmente un atleta del gruppo sportivo Fiamme Oro (Polizia dello Stato) e membro della nazionale assoluta di sciabola. Da due anni fa parte del team Carmimari. Le sue prime esperienze con la squadra azzurra di sciabola maschile risalgono al 3° anno cadetti, durante il quale ha preso parte al suo primo Campionato Europeo di Categoria. In totale le sue presenze a questo evento sono state quattro, tra U17 ed U20, e le medaglie due, conquistate entrambe nelle prove a squadre: un oro ed un bronzo. Riccardo ha partecipato anche quattro volte ai Campionati del mondo vincendo l’argento individuale nel suo ultimo anno fra i cadetti. All’attivo ha anche un titolo italiano individuale – sempre nella categoria Under 17 – un argento a squadre alle Universiadi di Kazan nel 2013 e diversi podi in Coppa del Mondo, fra cui spiccano la vittoria nella prova di Categoria U20 a Kiev ed il prestigiosissimo terzo posto a livello Senior conquistato nel 2013 al Trofeo Luxardo.

Per quali motivo hai scelto la Carmimari come sponsor tecnico?

Sicuramente un fattore che mi ha spinto a scegliere Carmimari è l’incredibile comodità e vestibilità della divisa da scherma prodotta da questa ditta. Inoltre tutti i materiali utilizzati sono di grande  qualità ed i prodotti forniti a noi atleti vengono realizzati su misura e pensati apposta per soddisfare le nostre esigenze. Tutto ciò sottolinea quanto tutto lo staff Carimari sia attento alle richieste dei suoi atleti e, soprattutto, sia pronto a soddisfarle.

Com’è il rapporto con lo staff del tuo sponsor?

Il rapporto che ho con il personale della Carmimari va oltre il semplice aspetto lavorativo. Mi trovo molto bene con tutto lo staff ed ho completa fiducia in ciò che fanno e nel materiale che mi forniscono. In particolare la Signora Emma è sempre molto disponibile e pronta a soddisfare, con il sorriso, le richieste di noi atleti. Per questo, infatti, spero che il mio legame con questa ditta sia il più duraturo possibile.

Qual è la gara che ricordi con più emozione?

Sicuramente il Trofeo Luxardo del 2013, che per me è stata una gara davvero particolare. Si può dire che vi ho partecipato da outsider e, nonostante ciò, sono riuscito a portare a casa una fantastica medaglia di bronzo. La cosa che mi ha dato maggiormente soddisfazione è stata lo sconfiggere atleti più esperti e con più risultati di me, e, soprattutto, condividere il podio con sciabolatori che, nel corso della loro carriera, hanno partecipato alle Olimpiadi e non solo, le hanno anche vinte. Il tutto poi è successo in Italia, a Padova, e fare il risultato in casa ti regala sempre quell’emozione in più.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Al momento sto lavorando per riuscire ad entrare, dopo le Olimpiadi di Rio 2016, nel quartetto che partecipa ad Europei e Mondiali. Questo è il mio obiettivo principale e quello su cui sto concentrando tutti i miei sforzi. Per quanto riguarda l’extra scherma, mi piacerebbe, un giorno, diventare preparatore atletico o Maestro, restando sempre inserito, dunque, in questo ambiente.

Quali sono le scelte più importanti e “rivoluzionarie” che la scherma ti ha portato a fare nel corso della tua vita?

Sicuramente se non avessi fatto scherma a questi livelli mi sarei iscritto a Ingegneria al Politecnico di Torino. Ho infatti preso la maturità allo scientifico ed avevo una vera e propria passione per ciò che studiavo. Una volta entrato in Polizia, però, mi è parso chiaro che avrei potuto trasformare il mio hobby, la scherma, in una vera e propria professione, e così è stato. Un altro passo importante che ho deciso di compiere, proprio a causa dello sport che faccio, è stato quello di trasferirmi qui a Roma. Così facendo ho la possibilità di allenarmi quotidianamente con i miei compagni di nazionale, nella speranza di raggiungere il più presto possibile i miei obiettivi sportivi.

Intervista a cura di Francesca Forno

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